Tecnica - Lo scalpe...
 
Condividi:
Notifiche
Cancella tutti

Tecnica - Lo scalpello

1 Post
1 Utenti
4 Likes
2,634 Visualizzazioni
(@ass_aiatl)
Post: 112
Reputable Member Admin
Topic starter
 

di Roberto Cecconello.

 

Sono certo che questo post sarà molto indagato...   
Il motivo è presto detto:lo scalpello rappresenta una curiosa attrazione (morbosa,in alcuni casi) per i tornitori;forse perché viene sovente sconsigliato ai principianti (per una buona serie di  fondati motivi ) ed è noto che una cosa sconsigliata diventa voluttuosamente bramata.  
Ci si mettono poi "quelli che sanno" che dicono a chiare lettere che "se non sai usare uno scalpello,allora non sei un vero tornitore"  
Allora sfatiamo un po' di leggende,freghiamocene dei soloni e diamo al povero scalpello il posto che si merita:uno degli strumenti di cui disponiamo in tornitura,non indispensabile ma utile in certi frangenti.

Vediamo una foto:

 rs809h

Questo è uno scalpello ovale;è solo uno dei tanti tipi di scalpello sul mercato. Ve ne sono di tanti tipi:piatti,ovali,con taglio dritto,arrotondato,esili,spessi,larghi,stretti....Perchè sono così tanti ? Probabilmente per lo stesso motivo per cui esistono millemila tipi di pizza o di birra o di scarpe da ginnastica...
In realtà,tutto quello di cui avete bisogno è uno scalpello ovale da 1",di buona marca ( e se proprio vi innamorerete...poi prendetene uno da 3/8").
L'ovale ha un peso maggiore (stabilità),la sua superficie arrotondata vi agevola nelle rollate (utile nella tornitura di tori) e ,dato che "dondola" sul poggiautensili,vi impedirà di usarlo come raschio (quest'ultimo punto non è essenziale ma vale come provocazione )
Vediamo ,nella "fantastica" ( ) illustrazione didattica che  segue,alcune delle sue caratteristiche:

2iqivtf

In alto a sx,vedete le due sezioni caratteristiche,così da comprendere la differenza tra dritto ed ovale;segue l'indicazione che chiarisce cosa intendiamo per punta lunga o corta. Si tratta di indicazione vitale:le due punte non sono equivalenti e,a seconda del lavoro,ne utilizzeremo una piuttosto che l'altra.
Nei tre disegni mediani vediamo l'angolo caratteristico di affilatura,sia dei lati che ortogonalmente al fusto;infine,pur mantenendo i 60°,vedete come il profilo possa essere affilato con un andamento "arrotondato" (eseguibile sia sullo scalpello dritto che ovale).
Perché il profilo a "falce"?
Potremmo dire che le punte dello scalpello sono paragonabili alle ali di una sgorbia:in certe situazione è meglio,molto meglio,che siano lontane dal legno
L'ultimo disegno mostra l'altezza del poggiautensili necessaria ad una entrata diretta,caso in cui (ad esempio) ci accingiamo ad eseguire una cava a "V".
Sappiamo che quel tipo di cava possiamo eseguirla anche con una sgorbia ma.....il fusto di uno scalpello è più sottile e permette quindi di ottenere uno scavo poco largo ma molto profondo,impossibile da realizzare con una sgorbia. Questo tipo di entrata è utilizzata anche quando torniamo una "spina" (sorta di disco volante,molto sottile,utilizzato per "staccare" otticamente modanature-lo vedete sovente alla base dei finali alla Drozda- come alla base di un bevente prima che inizi il gambo).
Allora procediamo:cilindrate il vostro pezzo di prova,sistemate il reggiutensili,affilate lo scalpello ( e ricordate:l'affilatura di questo strumento è ESSENZIALE per non avere bruciature o impuntamenti o saltellamenti).
 Disegniamo la riga di riferimento che sarà il centro della nostra cava.
Nella foto vedete disegnati anche i passaggi successivi dell'utensile;non potete infatti arrivare direttamente alla massima profondità ma dovrete procedere per gradi,alternando l'azione sui due lati. Esattamente come abbiamo imparato nell'entrata diretta con una profilare (che voi sicuramente avete studiato,imparato e provato più e più volte....... )

3093qu0

Su gli occhiali e la mascherina antipolvere,controllatina che tutto sia ben fissato e il legno ruoti liberamente e ...accensione.

r9pmaq

Qui sopra vedete il risultato del primo taglio; si tratta di una delle operazioni più sicure e facili da condurre con uno scalpello. Ricordate solo di utilizzare la punta lunga e mantenere l'utensile ben appoggiato,verticale e,man mano che procedete in profondità,di tallonare in appoggio sulla parete. Non eccedete nella spinta (sia laterale che ad entrare nel legno) per evitare bruciature:la superficie del bisello è molto ampia e l'attrito generato è parecchio.
Possiamo dunque arrivare fin qui (e anche oltre,volendo):

oaod3m

Un'altra lavorazione in cui approcciamo il legno con la punta lunga si ha quando eseguiamo un chamfer (un cono sulla testa del tronchetto ):

jq3r52

oppure quando eseguiamo un toro:

j5xjtf

Queste due ultime operazioni non sono esclusive di uno scalpello,ovviamente;di fatto non c'è alcuna differenza nell'eseguirle con una profilare, né nella qualità della superficie ottenibile né nella facilità d'uso. Si tratta solo di abitudine ed opportunità.

Veniamo ora all'unica operazione in cui lo scalpello può vantare qualche superiorità (ma dipende sempre da CHI maneggia COSA) ovvero la regolarizzazione della superficie di una tornitura in legno parallelo (in sostanza una "piallatura da tornio")
Diversamente dalle operazioni precedenti,il poggiautensili può essere LEGGERMENTE più alto del normale ed utilizzeremo la punta corta (per meglio dire,la metà dello scalpello che porta alla punta corta).
Questo tipo di operazione è il principale responsabile delle piantate (e con lo scalpello quando si pianta....oho..se si pianta..alla grande ) soprattutto se non si sono ben compresi i meccanismi della presentazione (fulcro/appoggio su poggiautensili) e del taglio (il famoso "tallonare").

Vediamo la foto:

ej6duf

Sul legno è disegnata la direzione di taglio e (all'incirca) il punto d'appoggio per il taglio;sul bisello vedete evidenziata la parte attiva (ok) che porta alla punta corta e la parte di utensile che NON deve andare a contatto con il legno (X).
La parte attiva è,di fatto,quella che è supportata dalla direttrice passante per il fulcro (punto di appoggio sul poggiautensili) e che si "scarica" correttamente sul tallone in appoggio nel taglio.
Quella contrassegnata con la "X" è invece la parte non supportata e quindi,come ormai avete imparato, il contatto con il legno porterà alla "piantata"
Quindi,tutto quello che dovete fare è controllare bene il vostro scalpello durante il taglio:

14kckkm

Se ben eseguito,il taglio vi può portare ad avere superfici come quella a dx della riga (il lato della riga è frutto di una cilindratura "rapida da lavoro" )

250s677

Come avete letto,non ci sono attenzioni particolari o strane alchimie per far tagliare uno scalpello. Niente di più dei semplici meccanismi che avete già implementato con le altre sgorbie.
Allora perché lo si sconsiglia ad un principiante?

Perché l'ampia superficie di taglio richiede padronanza di presentazione  e taglio;che si acquisiscono PRIMA con strumenti con capacità di taglio inferiori

Perché le piantate con uno scalpello sono,quasi sempre,clamorose;avere un allievo spaventato non è un buon viatico per imparare a tornire:sarà insicuro e timoroso e le sue presentazioni,indecise,peggioreranno le sue prestazioni. Se l'allievo è invece un "cuor di leone impavido" è assai facile che procuri del lavoro al locale pronto soccorso (e un sacco di rogne al suo insegnante)

Perché la spesa delle sgorbie iniziali ed essenziali è già importante;lo scalpello è costoso e non è essenziale.

Perché nella solitudine del proprio laboratorio,l'allievo butta giù di piatto sul poggiautensili lo scalpello e,in qualche modo ( e vi stupireste della fantasia umana!!) cerca di tritare alla vigliacca il povero legno. Che si può fare (oh,si...anche in video rinomati) ma il consiglio è sempre lo stesso:tagliare,non raschiare.

Ah....lo scalpello è strumento da LEGNO PARALLELO;si può rischiare su legno traverso,ma quando vi sarete feriti...non dite che non eravate stati avvertiti
Buoni trucioli

 
Pubblicato : 24 Ottobre 2019 12:22
MastrAntonio, MarinoDaniele, Tesla and 1 people reacted
Vai alla barra degli strumenti